Sabato 16 luglio 2011 - Motoraduno 11° Free World 2011

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Prefazione:

Tre Amici, due Harley Davidson, due navigatori e nessuna voglia d’usarli.
Inizia così il primo run della neonata sezione Biker dell’Officina Clandestina 23.
Tra i Piloti che non sono riusciti a prender parte al Viaggio, per impegni vari, c’è il ns. “Stratega/logistico” David, assente giustificato: il Suo Sportster è in officina per montare i Suoi amati Vance Hines rumorosissimi.
David è il preciso del gruppo, colui che si informa sugli eventi; programma date; organizza run; pianifica le soste e fa da Go-Driver per le andature.
In Sua assenza l’abbiamo sostituito io e Giancarlo ( tutto un programma ).
Assieme a noi c’era per la prima volta il mio amico Stefano: è da tempo che gli racconto Le Avventure vissute in moto ma, come spesso accade è difficile trasmettere l’entusiasmo e la propria passione ad un interlocutore che non ha mai avuto neanche un motorino; così con la speranza che ci accadesse qualcosa d’eccezionale da ricordare, l’ho invitato a bordo e fortunatamente a fine serata di Good Vibrations da raccontare per una vita al Bar, ce ne sono state.

Capitolo Uno: Colazione e Partenza.

Ritrovo ore 11:00 per colazione al ns. solito Bar.

Siamo partiti di buona lena, con merendino sobrio: caffè e spremuta.
Seduti al tavolo capiamo di non aver ben chiaro dove saremmo dovuti andare ed a questo punto l’assenza di Devid ha iniziato a farsi sentire ma, niente paura, da veri Biker abbiamo deciso di partire lo stesso all’avventura, qualcosa ci saremo inventati lungo il tragitto ( o avremmo, comunque, ad un certo punto e presi dalla disperazione, usato il navigatore; peccato che il Buon Giancarlo avesse lasciato il volantino a casa e che tanto anche avendolo, non era comunque indicato l’indirizzo ).
Per festeggiare e spinti dallo slogan “SUPPORTA IL TUO BAR” abbiamo rovinato la sobria colazione con birrino prima di partire.

Una bella giornata, una leggera brezza fresca, un’andatura più che turistica, il rumore dei ns. scarichi M.C.J. facevano da sfondo per il ns. viaggio senza tempo.

Capitolo Due: Solidarietà Biker.

La buona organizzazione del raduno ha disseminato, in prossimita del ritrovo, cartelli con buone indicazioni ma, la voglia di continuare il piacevole viaggio c’e ne ha fatto saltare uno.
Accorti dell’errore siamo tornati in dietro in cerca dello svincolo perduto.
Lungo un rettilineo, dopo una curva, sbuca, come un pazzo, un uomo posto in mezzo alla strada che, ci fa segno di rallentare.
Fermati e messe le moto in folle, notiamo la Sua vettura parcheggiata pochi metri più avanti, con a bordo moglie e figli.
Ci chiese se stavamo cercando il raduno, ci ha visti seguire le indicazioni e si rese disponibile per accompagnarci sino al ritrovo.
Una volta arrivati sul posto ci salutò e giro in una via.
Il gesto ci lasciò piacevolmente basiti (non potevo sperare in qualcosa di meglio per spiegare a Stefano la solidarietà Biker)
La giornata stava trascorrendo bene.
Parcheggiate le moto abbiamo chiesto cibo, purtroppo ci vien detto che le cucine non eran ancora aperte ( alle due di pomeriggio ).
Penso che la Biker addetta alle cucine, abbia letto lo sconforto e la fame nei ns. occhi e ci ha proposto di dividere con loro la pasta che stava preparando per lo STAFF.
Strizzammo l’occhio alla seconda occasione creata dalla solidarietà Biker ed accettammo di buon gusto il pranzo caldo.
Abbiamo strizzato l’occhio così bene che ci hanno offerto pure grana, pane ed un bel piatto di funghi.
Evidentemente non a tutti piaque l’idea di coccolare tre sconosciuti con tutte quelle attenzioni Biker, soprattutto ad un omone rasato truccato come un lottatore di lucha libre messicana amante dei Kiss che voleva far con noi prove di lotta saponata su un telone cerato.
Finimmo i birrini, salutammo e partimmo di gran foga.


Capitolo Tre: Nuovamente in sella.

In sella nuovamente, poco male avevamo lasciato il raduno, ancora con poca gente, baracchini chiusi e soprattutto un simpatico gigante, truccato, ed amante ancora alla sua età di lotta saponata che ci fece optare per una grappetta a Bassano.
Solo una piccola sosta per un caffe in un bar di paese ed ancora via.
Stefano ci ha guidato per strade di campagna, paesini di pochi abitanti che nascevano e finivano in pochissimi chilometri, ponti, salite, discese, treni, curve morbide, velocità tranquille, sgasate ad ogni scalata in una strada che tagliava campi verdi.
Un’emozione fortissima, tanto che una volta arrivati un po’ dispiaceva a tutti.
Fermata per un “Mezzo e Mezzo” un giretto da “Dischi Ponte” per ricordini da portare a casa, una leggera camminata e tante considerazioni sulla splendida giornata trascorsa.
Poi nuovamente vicini alle ns. H.D. per gli ultimi saluti, le ultime battute e gli ultimi km in compagnia.

Capitolo Quattro: Verso casa.

La giornata stava finendo, leggero tramonto alle spalle, gli ultimi km sotto una leggera pioggia.
Tre Amici, due Harley Davidson e tanti ricordi da raccontare a casa.
150Km passati a salutare qualsiasi Biker incontrassimo per strada, la cosa ci faceva sorridere così tanto che iniziammo a salutare anche i possessori di auto americane ( per Devis: se leggi, gli unici che non contraccambiavano il saluto eran quelli con il GS ).
Ed in fine per coronare una giornata perfetta, l’ultima tappa prima di congedarci definitivamente l’abbiamo fatta dal rivenditore per prenotare la moto di Stefano.
Penso proprio che abbia vissuto a fondo un bel giro in moto.

Ciao Ciao Teo.


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Ragazzi, mi sono commossa... ecco ora è anche spuntato il lato femminile-sentimentale che è in tutti noi....
Ti ringrazio dei complimenti e se devo essere sincero, non ho terminato la lettura del vostro viaggio perchè il desiderio di essere li in quel momento, affrontando insieme a voi l'avventura mi ha messo addosso un po d'invidia.....
Già dalle prime righe, intravedo il tuo entusiasmo, qualcosa che purtroppo non si vede tanto facilmente in giro e questo mi ricorda un articolo che ho letto qualche mese fa nella rivista H.O.G di un viaggiatore e che pubblicherò a breve.
Ad ogni modo, domani vedrò di finire di leggere la tua uscita.
Dici che fanno rumore i Vance&Hines?! Che sarà mai.... qualche decibel in più! (Stefy è già preoccupata...)
Vedila così: il rumore è sicurezza, per un principio matematico di equazione (come avrebbe detto l'ingegner Cane)
L'ambulanza utilizza le sirene affinche tu ti renda conto del suo passaggio presso un incrocio pericoloso e questa possa attraversarlo in tutta sicurezza.
Io uso scarichi un po più rumorosi degli originali, affinchè gli automobilisti sentendomi passare presso lo stesso incrocio, non mi investano con la scusa di non avermi visto....

Ciao raga..............David sempre il solito mattacchione.........."...rumore è sicurezza!!!" secondo te la penseranno tutti allo stesso modo? Io di sicuro sono dalla tua parte e quando andrai a montare gli scarichi nuovi voglio esserci al battesimo su strada oltre che per salutare gli amici della HD di Vicenza. Ciao Gian
Teo non credi che necessiti presenza femminile in questo Forum?
Ciao a tutti Happy Biker.........

Teo dimenticavo di chiederti la foto del giro.............. tnk
Gian78

Non pensare male, suvvia, avrà avuto le pulci...

Ciao Teo , anche io concordo con il nostro amministratore, che saluto anche se nn lo conosco di persona. In effetti le spiegazioni potrebbero essere molteplici, tra queste una da non escludere è che tutti quelli con il GS, viaggiando abbastanza alti dal suolo respirano aria rarefatta che non consente al cervello di ricevere il giusto apporto di ossigeno con il conseguente mal funzionamento della ragione. Quindi anche un semplice ed amichevole saluto per loro diventa di difficile interpretazione........... grazie per le foto pensi si possa creare uno spazio in cui ci siano solo quelle? ......Tipo bakeka fotografica delle avventure......

Ciao Teo,
Ho letto con vero piacere la splendida descriziene che hai fatto, in merito al Motoraduno 11° Free World 2011 avvenuto Sabato 16 luglio 2011 e devo dire che sei stato davvero un grande nel descrivere in modo dettagliato gli eventi vissuti quella giornata.
Tra le righe, si poteva percepire uno spirito d'avventura sano e genuino, che da sempre vi distingue dalla massa.
Uno spirito ed un entusiasmo, che a me piace molto.
Questo è il vero biker!
Non vedo l'ora di aggregarmi a voi il prima possibile!