Domenica 24 giugno il CIV, Campionato Italiano Velocità, è approdato a Jesolo per la terza gara del Campionato minimoto 2012.
Si tratta del Campionato più prestigioso d'Italia, quello dove hanno gareggiato campioni come Valentino Rossi, Marco Simoncelli, Andrea Dovizioso e molti altri. Per le categorie Junior si tratta di un "trampolino di lancio" verso la carriera di pilota: i partecipanti vengono valutati dagli "osservatori" federali e i più meritevoli (non necessariamente i primi in classifica) vengono aiutati anche economicamente nel passaggio in MiniGP prima e in SP dopo, fino ad arrivare alle massime categorie con il Team Italia (un nome su tutti Romano Fenati).
Le categorie Open sono invece la vetrina delle case costruttrici. Oltre ai piloti, anche telaisti e motoristi hanno infatti una loro classifica, con premiazione a fine stagione, quindi il livello tecnico dei mezzi e dei motori e il manico dei piloti sono i migliori in circolazione, e non solo in italia visto che tra i partecipanti troviamo molti campioni europei.
Fatta questa premessa, qualche tempo fa siamo stati invitati a partecipare a questa gara in rappresentanza del Trofeo Veneto Uisp. Tra i molti piloti meritevoli, la scelta è caduta su di noi perché abbiamo potuto essere inseriti nel Team Stamas Racing e beneficiare, oltre della competenza e dell'esperienza del Team, di un motore fornito direttamente dalla Iame. Il nostro motore infatti, per quanto ottimizzato e curato personalmente, resta sempre un motore "clienti" e già dalla domenica precedente la gara (con il tracciato modificato come da omologazione FMI) abbiamo visto che le prestazioni non erano all'altezza dei motori ufficiali.
Frasco viene quindi iscritto alla gara come Wild Card e nel frattempo arriva anche la licenza FMI.
Il venerdì prima della gara tutti i team sono già in pista per preparare i mezzi e per le prove del pomeriggio. Senza il nostro pilota, impegnato con la festa finale del Grest, noi "meccanici" partiamo in direzione Jesolo per ricevere e montare il motore messo a nostra disposizione. Assieme al motore ci viene consegnato il carburatore già tarato, la frizione, l'impianto di scarico completo e la pompa per l'acqua, che non utilizziamo perché la nostra era equivalente.
Una volta montato il tutto, Alberto, il tecnico Iame che segue il settore minimoto, tira qualche furibonda sgasata in cavalletto per verificare che la carburazione sia corretta, poi ci dice... ok, è tutto a posto, al primo giro di pista fate un po' di rodaggio e poi si può tirare! (questi motori vengono revisionati dopo ogni gara)
Sabato mattina, prove libere. Il paddock era più affollato di un campeggio a ferragosto: motorhome con ospitality, camper, roulotte, tende e gente ovunque.
Frasco scende in pista e dopo il primo turno rientra con un sorriso a 32 denti: <<che bomba questo motore>>. Lui si abitua presto a gestire la maggior cavalleria e i tempi sul giro cominciano a scendere.
In pausa pranzo alcuni commissari attirano l'attenzione di tutti i partecipanti:
stanno cambiando la pista! La configurazione FMI, con il curvone velocissimo che porta al rettilinero, è ritenuta troppo pericolosa quindi
si torna a girare come da omologazione Uisp. Peccato che dopo il primo turno abbia cominciato a piovere, e i tre piloti entrati con il bagnato hanno tutti assaggiato l'asfalto prima di fare la quarta curva! In questa configurazione concludiamo con un 40,178, circa un decimo più lento della qualifica del 10 giugno, nonostante le gomme ormai alla frutta (le stesse usate alla gara Uisp).
Al termine delle prove abbiamo piantato la tenda lontano dai box, per evitare il chiasso dei nottambuli che con la musica a tutto volume restavano in piedi fino a mezzanotte, ma non avevamo calcolato il luna-park adiacente alla pista, aperto fino alle 5 di mattina...
Sabato ore 17:30, tutti alle verifiche tecniche e sportive. Ogni veicolo è accompagnato da un cartellino tecnico dove gli addetti certificano i loro controlli.
Si va alla prova fonometrica (max. 97 decibel a 8000 rpm), al controllo dei numeri di gara (dimensione e colori), al controllo generale del mezzo per quanto riguarda dimensioni, peso e dispositivi di sicurezza, infine il telaio viene punzonato con bollino e firma del tecnico. Poi viene pesato anche il pilota in assetto da gara per verificare l'appartenenza alla categoria.
Per passare la prova fonometrica molti montano una protezione davanti al filtro dell'aria: essendo ai limiti del regolamento, adottiamo lo stesso accorgimento.
Sabato sera, ore 18:30. Tutti i piloti devono obbligatoriamente presenziare al briefing (firmando per comprovare la partecipazione). Da quel momento i cronometristi iniziano la consegna del transponder.
Dobbiamo fare in fretta, a Torre il corso è già iniziato, così saliamo in auto ed ecco una sorpresa: la batteria è andata, non c'è spunto per avviare il motore! Qualcuno sicuramente avrà i cavi, fino a Torre ci si può arrivare, ma l'incertezza per quanto riguarda il ritorno a Jesolo mi fa desistere dal tentare la sorte e restiamo là.
Domenica mattina, ore 8. Dopo la colazione ecco il nostro pilota in posa con la sua moto, che sfoggia gli adesivi del Trofeo Regionale Veneto. Si noti la pettinatura e l'occhio a mezz'asta a testimonianza dei bagordi della sera prima (noi meccanici a scacciare zanzare mentre i piloti se la spassavano al luna-park).
Da regolamento, la domenica è proibito l'utilizzo di veicoli a motore per spostarsi all'interno del paddock (50 euro di multa ai trasgressori). Alcuni girano con veicoli elettrici, ma la maggior parte si sposta con biciclette di ogni tipo!
Domenica, ore 9:20. Iniziano le prove libere, due turni da 5 minuti. Con le gomme nuove i tempi si abbassano e al termine siamo in quinta posizione con un 40,861. Non ci facciamo illusioni, si vede chiaramente che molti piloti "si nascondono" e mollano in alcuni punti.
Domenica, ore 10:50, due turni di qualifiche da 10 minuti. Al primo turno Frasco stacca un 40,487, settimo tempo a 0,756 dal poleman, al secondo turno entra con l'intenzione di scendere sotto al 40 ma non riesce a migliorarsi a causa di una taratura della frizione leggermente più bassa del dovuto e viene scavalcato da due piloti per soli tre centesimi! Alla fine c'erano 12 piloti racchiusi in un secondo, e siamo tutti entusiasti di vedere che il pilota riesce a restare nel gruppo di testa.
Al termine delle qualifiche viene effettuata la punzonatura degli pneumatici (acquistati in pista per regolamento, 100 euro di multa a chi usa altre gomme...) e del motore.
Domenica, ore 15, gara Open A. I piloti si schierano sulla griglia di partenza, dove restano in attesa per i previsti 5 minuti. Nelle ultime file mancano all'appello alcuni piloti infortunati in prova.
Al via molti piloti si sono mossi in anticipo, ma alla fine nessuno è stato penalizzato. Dall'imbuto della prima curva il nostro Frasco esce in ottava posizione e alla seconda curva prova già un affondo nei confronti di un avversario.
Ma c'è un problema tecnico, del quale aveva avuto un preavviso durante il giro di ricognizione: la frizione! Il regime si abbassa velocemente e già all'uscita della terza curva non c'è spinta, viene raggiunto da un compagno di squadra che per infilarsi arriva lunghissimo e i due si toccano. La moto scivola, ma lui riparte immediatamente. E' ultimo, staccato di trenta metri, ma è in piena rimonta e nel primo giro di gara ha già recuperato una posizione.
Per compensare la totale assenza di accelerazione causata dalla frizione che si abbassava sempre più, percorreva ogni curva sempre al limite per non perdere velocità, solo che ad un certo punto, proprio all'inizio del rettilineo, la brusca entrata in coppia del motore gli fa allargare leggermente la traiettoria, quel tanto che basta per entrare nel club degli "assaggiatori di copertoni" a bordo pista.
Vola in aria, atterra in pista ed oltrepassa il traguardo in scivolata sulla schiena mentre la moto rimane incastrata più indietro. Si rialza come un gatto (con il nostro enorme sospiro di sollievo, visto che qualcuno si era già rotto le ossa poche ore prima), corre a riprendere la moto e riparte a cannone. Sulle protezioni a bordo pista è rimasta la pedalina con tutta la staffa, strappata dalle viti. Il piede sinistro non ha alcun appoggio (a dire il vero ci sarebbe stato il pignone, ma ha preferito evitare...) quindi restava penzoloni. Il manubrio destro era tutto piegato, sballando anche la regolazione del freno anteriore che restava sempre pinzato. La frizione si abbassava giro dopo giro, gli ho fatto cenno se voleva rientrare ma lui mi ha mostrato il pollice in su per dirmi "tutto ok", e ha continuato fino alla fine, facendosi passare 4 volte dal vincitore. Ci teneva a vedere il suo nome pubblicato in classifica, voleva a tutti costi dire "io c'ero"!
Tirando le somme, il weekend è stato fantastico. Il pilota ha dimostrato di avere un buon passo, ha vissuto un'esperienza costruttiva e si è dichiarato molto felice ed appagato per aver lottato con i migliori, cosa che per noi e per lui compensa il rammarico per il risultato finale di gara.
E poi, pensando al perché di questo fine settimana, la visibilità del portacolori del Trofeo Veneto è stata alta: nessuno guarda un pilota in quinta posizione, ma
tutti quardano quello che si schianta davanti alle tribune affollate !!!
Concludo con un ringraziamento al Trofeo Veneto, a Fabio, alla Stamas, ad Alberto della Iame e a tutti quelli che direttamente o indirettamente ci hanno fatto vivere questa bella avventura!
Officina23's Profilo
Officina23's Sito web
